Maria Organtini


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Poesie

Le opere Poetiche > 2000-Rosso tramonto - Ediz. Montedit

Rosso tramonto


Negli anfratti della memoria

è stato consumato tutto.
Il ricordo dell'amico:
"vieni al balcone
i rossi gerani ti colorano il viso".
Un cerchio d'oro all'anulare
segna l'era del tuo tempo.
Con moto alterno filtrano le ore
dalla clessidra accanto al telefono
dove la statuetta della Madonna di
Lourdes
traspare lucido di lacrime celate
e la fotografia del figlio Lorenzo.

Nel dormiveglia, un sussulto
suona la sveglia
preparo il caffè
e il pane caldo.
Mi cerchi
tra le lenzuola bianche di bucato
mentre uno Zefiro lontano
porta ricordi sopiti:
"Toi et moi
Mais qu'est-ce encor?"
Spira la sua influenza
sul rosso tramonto.


Omaggio a Maria Callas


Nata nell'Aurora

baciata dal Sole
simbolo di alte melodie
vibranti nell'infinito
di cieli limpidi
come la tua voce
che s'innalzava libera
dall'involucro terreno
ad alte solitudini.

Volto dai mille volti
immagine devota
al testo lirico:
una scena d'amore
ti ha partorito.

Breve nella gloria
l'impronta umana
come stella fissa
nel firmamento.


Nostalgia


Ho nostalgia di te

del tuo sorriso
che appaga
il sembiante
e si dirama
in mille canali
per giungere
ad accarezzarmi
l'anima.

Alle radicidi un amore: “I Celti”


Sibila il vento del Nord

accarezzando antiche querce
che celano miti e leggende
in nido di Gufo dagli occhi neri.

Occhi neri che interrogano
malizie celate, desideri
che tornano e si scoprono
uguali ad altri, velati
dalle consuetudini.

L'altare nel bosco:
al centro dell'Universo
prepara l'incontro incalzato
dalla nenia del vento
che percorre l'antico cammino
di vita e di morte.

Amore e dolore
si calpesta sulla Terra
dove gli Esseri si riproducono
lasciando impronte di calce
che segnano la via
all'incauto viandante
ebro di sogni.

Tu, riproponi qui, l'antico rito.

Mentre io che salgo alla montagna
in vesti bianche, sfido la Luna.


Dedicata
(a Paola Borboni)


Ti possiedono mille piovre

deliranti e in fuga
nel mare della solitudine.
Dai voce a personaggi
illustri, e volto nuovo
ad antichi Dei.
Il palcoscenico è vita
e ogni giorno crea trame
oscure, personaggi
che non sentono più i morsi
della fame ma, del desiderio
negato agli eroi.
Sorgi, in questa nuova aurora
con l'elmo di Marte
e combatti nell'Ellade
i Nettuno insidiosi; accetta
Andromeda e sali sul suo carro.

Sarai Eterna!


A Delfina Provenzali

Diafana - libera

In volo leggera
Segni l'aria.

Graffito
Sulla parete
Di parole - muta.

Tahirih
(martire persiana)


Sei l'acqua muta

che scorre silenziosa
nel vortice della vita.

Hai segnato il tempo
con rivoli di lacrime:
spaccato la terra arsa
e un fiore purpureo
di Fede novella
è nato dalle lacerazioni
del tuo giovane corpo.

Eri tenera
dolce e forte
come la palma del deserto.
Alla tua ombra
porteremo le nostre anime
per trovare ristoro
e sentire vivida e feconda
la tua presenza.


Il tuo canto ultimo


Donna, mistero profanato

dimentica
secoli d'abbandono
dimentica
secoli di schiavitù
dimentica
albe senza tramonti
ricorda
giorni fecondi, progenie futura
sensibilità barattata per una carezza
e il pianto dei tuoi figli
serba per loro il tuo canto ultimo
a te
l'acqua di una pozza di lacrime
dove si riflette l'antico sembiante
e l'azzurro del cielo.


Società e ambiente


I fiumi ci raccontano storie,

leggende di popoli che in cammino
hanno raggiunto la civiltà.
Gli alberi ci padano
di uccelli liberi tra verdi
foglie e robusti rami.
Ì prati sconfinati hanno visto
calpestare l'erba da mille zoccoli
di animali in fuga per la vita.
Le madri raccontano fiabe
ai figli che diventeranno
uomini
donando loro uno spicchio di cielo
da conservare come ricordo.


La danza dei delfini


Ti cerco nel colore

quasi per gioco
mentre azzurri delfini
danzano l'amore
in un mare
di cristallo.

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