Maria Organtini


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Il Libro e le Poesie

Le opere Poetiche > 1992-La clessidra azzurra - Ediz. Montedit

1

Il verbo ha parlato

attraversando il deserto
e il cuore della palma
ha versato latte
nella coppa.


2

Stringo fra le dita

granelli di sabbia
e mi ferisce l’anima
il volgere del tempo
nella clessidra.


3
Volevo bruciare incenso
sui fantasmi

(le fiamme danzavano nel braciere
e i carboni vividi hanno
esalato immagini vuote).



L’ultima viola Duby

Ho raccolto una viola Duby
là dove ora tu sei.
Mi resterà negli occhi
il verde dei prati
nelle orecchie il suono
del silenzio ombroso
nel cuore !a tenerezza
della tua mano
abbandonata alla mia
e sulle labbra
il tuo caro nome.


La clessidra azzurra

La clessidra azzurra

scandisce ore di sabbia fredda
e la notte tarda
sulle ali di un passero
che non vuole andar via
dal nido.


4

Il chiaro mattino
veste i tuoi passi
allegri.

Le tue gioie remote
approdano a lidi
sconosciuti.


5

Una rondine
sul mio balcone
ha fatto il nido.

Come è breve il mio giorno!


6

Osare oltre il tempo
sfidando l’universo
per cogliere l’attimo
(Non, ne commencons pas!)


7

Questa illusione che gioca
fra noi
specchio colorato
d’un rosso tramonto
si frange in un batter
di ciglia
a l’aria limpida
accarezza la pelle.




Oltre la siepe


Oltre la siepe
sfido le lance
dell'indifferenza
e segno punti
sul pallottoliere
dimenticato
accanto al cavallo
di latta
dall'occhio ferito.


Mendicante poeta

Un ramo carico d'orchidee
lanciato
nello spazio temporale
della mia stanza
verso l'infinito
oltre la finestra
indica una mèta
mi estraneo
accompagnata da suoni
d'anti_che melodie
mi ergo
errante, varco la sòglia
- mendicante poeta -
a cogliere petali d'amore.


Codice segreto

Palpito, per non vibrar
di ciglia ombrose
che racchiudono meraviglie
nascoste in spazi
d'infinito umano.

Tu pure trasmetti messaggi
dietro montagne di rifiuti
paure, controsensi
in un codice segreto
che non raccoglie
bagliori di astri
fiammeggianti.





Padre


Ti amo

eterno sospiro a me celato
ti sento in me
signore di ogni fibra
e il calice rovesciato
mi sarà foriero di delizie
nell'Eden a cui agogno.


Il tappeto rosso

Non porterò con me

i rossi colori dei tappeto
spiaggia del mio dolore
consumato
nella solitudine
di questa stanza antica.

Un'eco di voce
nel deserto
romperà i lacci
dell'orgoglio
e la quieta sera giungerà
consolatrice.


Confessione

Non amo partire

per strade senza meta
sfiorare la tua mano
conservarne il ricordo
e continuare ad esistere
perché tu esisti.


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