Maria Organtini

Prefazione

Sulla sabbia del tempo è la silloge appena nata, e già con segni differenti, nella poetica di Maria Organimi. Ci sono voci nuove, giovani, che chiamano: ci affranchiamo dalla fatica / per appropriarci delie parole / taciute mai dette,
II vissuto ha colori assoluti, quasi senza sfumature, senza attese: // miracolo: un uomo, / una donna e la neve.
Il leit-motif lo si deve cercare in una femminilità più forte e motivata, in una proporzione più sicura: Immagini diverse / realtà sconfinate / si alternano / in processioni / di coincidenze /.
La solitudine è come folgorata in un sigillo di severità: mani affettuose / coprono silenzi / annullano distanze /. E la guerra nel deserto si cela in una immagine di emozione fulminante, nata dalla meditazione: Una culla di plastica /per il bimbo ebreo /. Il confronto con la vita propone l'immagine di Sipario rosso: Un sipario rosso / aperto alla vita.
Maria Organtini crede alla possibilità che la poesia stabilisca un vero rapporto educativo e dice al figlio: Vorrei donarti un cavallo nero / ...Mentre sul telaio del tempo / mi appresto a sciogliere / i nodi delle trame.
Poetessa attenta all'impegno etico si interroga sino in fondo perché il suo "dono" è spesso sofferenza, è fuoco che si rende libero attraverso un'altra sofferenza, un altro fuoco: Mi fai dono / d'illusioni / sogni / colori / che si adagiano / mollemente / nella memoria.
In questa silloge il linguaggio incrocia la luce e il tempo, il luogo, le memorie hanno lo "spessore dello specchio" (come spiega Goethe): ... nel cielo terso / sì stagliano i picchi nevosi / la carezza del vento mi rapisce.
L'Arengario di Monza regala "girasoli di giovinezza" e l'attesa del Natale diventa urlo di speranza: Vorrei urlare contro / ogni ingiustizia che regna / nel mondo, dove anche Tu / sei nato.
L'uomo e la sua vicenda, l'uomo e la realtà, salvati dal messaggio dì una Culla sono certo la voce e la forza di Maria Organtini, donna e poeta con radici romane e cuore lombardo.

Tina Beretta