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Le prefazioni scritte
1994-Antologia Premio Letterario “Marguerite Yurcenar 1993” - Ediz. Montedit
Nel cuore dei teneri aprili
vanno le azzurre fusioni dei fiumi
gonfie di naturale volontà
(Mario Luzi da I Fiumi)
Il poeta nasce in ogni suo verso, in ogni emozione e qualunque sia l'occasione esistenziale, il luogo dei sentimenti non si ripete. L'occasione offerta da // Club degli Autori e l'editrice Montedit con il 1°Concorso Marguerite Yourcenar, ha permesso a molti poeti (oltre un migliaio), di esprimere i propri sentimenti, di portare alla luce verità ulteriori, ricche di messaggi tradotti in versi che ci fanno riflettere sulle realtà molteplici che l'uomo riesce a vivere in quest'epoca di cambiamenti, di metamorfosi individuali e collettive. Hermann Hesse ebbe a definire i poeti ali d'angelo e disse «Voi cogliete e date nome alle cose, traendole dallo specchio concavo, spirituale rifrazione del Divino dell'Essere e della libertà della vostra solitudine intcriore, conciliate i poli opposti e ne fate un valore». È dunque evidente che è da questa verità intcriore che nasce il mistero del messaggio profetico insito in ogni poeta. La poesia è vita, cioè azione, esperienza viva. Ogni testo esaminato dalla giuria, anche il più debole stilisticamente, è risultato forte di questi principi perche ricco d'umanità e testimonianza di vita.
Il poetico è come il vento: «ti sfiora appena, ti travolge e può arrivare a sradicare norme e concetti a seconda della sua forza. Ma anche un alito di questo vento è sufficiente a sciogliere un dolore ed a riaccendere la fiamma della speranza».
Otto sono le vie della poesia che i poeti sanno percorrere istintivamente: il cielo, il creato, i colori, il silenzio, l'evocazione, le ore, l'eterno e la parola; e in quest'antologia voi troverete questi percorsi che come rivoli di innumerevoli fiumi, vi condurranno al mare dei poeti, di quanti hanno voluto farne parte creando a volte parole nuove e immagini f antastiche per parlare di sentimenti universali: amore, amicizia, fede, dolore, gioia, tutte le mille sfaccettature di un caleidoscopio che si chiama vita. La Montedit, con questa realizzazione, propone un viaggio attraverso la poesia contemporanea, i testi provengono da ogni parte d'Italia e danno una chiara indicazione sulle molteplici implicazioni culturali che attraversano la nostra Penisola. Ci conforta che questi testi possano essere un ponte tramite cui poterci incontrare e riflettere sui sentimenti che li hanno ispirati.
1996-Antologia Premio Letterario “Marguerite Yurcenar 1994”- Ediz. Montedit
E un momento felice questo che a distanza di un anno ci fa ritrovare qui, tra pagine scritte in modo indelebile con l'inchiostro del cuore. Diceva Goethe: «La capacità di cogliere e di esprimere dal vivo gli stati d'animo fa il poeta». Com'è vero tutto ciò! E vero a tal punto che leggendo la poesia vincitrice di questa 2° edizione del Premio Marguerite Yourcenar 1994 "Alla sera» di Cristìna Dotto non possiamo non sentire lo smarrimento e la serena distanza dalle cose che la poetessa ha voluto trasmetterci nei suoi versi «... seduta accanto al vetro/gelido sulla sera/e tornerò a vagare/con animo sgomento/ sui bianchi intenti antichi/e sull'attesa». ... Anche Nevio Migro, secondo classificato, non sfugge a questa regola e ci fa un dono d'immagini «.. .Vorrei/per compagna/una stella...» tratta dalla poesia «Arcipelaghi». Siamo veramente affascinati da come i nostri poeti sappiano andare oltre il visibile per cogliere emozioni e trasmetterle a noi che ogni anno siamo qui, pronti a unire il filo invisibile delle nostre vite a quello di tutti voi che fate parte di quest'antologia come una «Corale» di suoni che vibra il Mondo. La nostra emozione si rinnova ad ogni «Premio». Ogni Poeta che vi partecipa è per noi testimonianza di continuità e di condivisione dei sentimenti migliori che l'Uomo riesca a esprimere. Ci sentiamo in sintonia con chi ama le cose belle, buone e vere del Creato.
Ancora una volta la Montedit, dimostra sensibilità nell'onorare i poeti partecipanti a questa edizione del Premio con la pubblicazione dei testi finalisti. Desidero che a chiudere questa mia prefazione siano le stesse parole di Marguerite Yourcenar: «C'è fra di noi qualcosa che è meglio dell'amore: è una complicità».
1996-Antologia Premio Letterario “Marguerite Yurcenar 1995”- Ediz. Montedit
Noi siamo nei tempo
immagine riflessa
dell'anima
(da Compagni di viaggio di Maria Organtini)
Ogni volta che mi accingo a leggere i testi di un poeta, sento dentro la mia anima l'emozione della prima volta: l'immagine che suscita queste emozioni è quella dell'incontro e dell'inizio di un uiaggio che io compio insieme all'autore. Ecco, dunque, perché ho scelto di introdurre con una mia pur breve poesia questo terzo incontro con tutti voi che avrete la bontà di leggere questo scritto.
Siamo giunti al terzo anno del nostro Concorso letterario Marguerite Yourcenar e mi sembra di conoscenti; conoscere e sentire le vostre emozioni, seguirvi nei percorsi che voi avete scelto liberamente per esprimere le vostre gioie, i dolori, i momenti belli e indimenticabili oppure le ribellioni interiori per i torti subiti, le ineguaglianze sociali, i diritti calpestati. Diceva Ezra Round: «La poesia è critica della urta». Quanta verità in queste parole! Mi permetto di aggiungere che per me il verso poetico è la sintesi di un'esperienza che può calarsi fino in fondo all'uomo e innalzarlo contemporaneamente, alle più sublimi estasi, racchiudendo in sé il seme del futuro modello dell'essere.
Ce ne offre un esempio il vincitore di questa edizione: Aldo Anchisi dì Ladispoli nella sua poesia II poeta e i gabbiani dove unisce due voli un solo itinerario... «Nel colloquio con l'Orsa / volano sicuri fra cieli di tinta...» Ci sono immagini che spaziano oltre il visibile e questo appuntamento rende prezioso l'attimo che l'ha generato. Anche Maria Antonietta Bertaccini, seconda classificata, non sfugge alla mia teoria dell'esperienza e riesce a far rivivere le immagini di un passato gelosamente custodito, per sciogliere gli incantesimi di un amore che vive oltre la barriera del tempo e s'impone: «Voglio i fiori che mi portavi, / per sentirmi dire ancora: 'Sei bellissima'» (dalla poesia Voglio perdermi). Di tutti voi, delle vostre poesie, custodisco il ricordo. Questa terza Antologia sarà per me, ma è l'augurio che faccio a tutti voi, il punto d'incontro delle nostre sensibilità che così unite ne Il Club degli Autori di Montefameglio ideatore illuminato del nostro premio, potrà vivere e spandersi con la freschezza dei vostri versi poetici.
1997-Antologia Premio Letterario “Marguerite Yurcenar 1996”- Ediz. Montedit
Il poeta che consegna al verso la sua anima, sa che la parola è un mezzo privilegiato della comunicazione fra lui e il resto dell'umanità. La madre ascolta nel grembo il canto del figlio ancor prima di averlo stretto fra le sue braccia e quando ciò avviene, lei lo riconosce. Così, il verso nato nel silenzio dell'uomo diventa poesìa quando trova 1 a giusta motivazione.
Il Premio Marguerite Yourcenar 1996 è una di queste giuste «motivazioni» che promuovono l'arte della poesia. È di conforto, nel vivere frenetico dei nostri giorni, accostarsi ai versi dei poeti che compongono quest'antologia. Tutta la nostra penisola è percorsa; basta leggere le provenienze dei testi: nord, sud, centro. L'Italia trova qui quell'unità che si nutre di sentimenti, di gioie e di dolori: «.. .la poesia non è l'espressione di un'opinione. È canto che si leva da una ferita sanguinante o da una bocca sorridente». (Gibran) Giancarlo Frainer di Varese, vincitore di questa edizione con la poesia Tornerà l'erba a crescere, è di certo un poeta sensibile che sa ascoltare il suo tempo e conosce l'importanza dell'accoglienza nel proprio cuore dei misteri di cui la vita ci fa dono: «... poi alla mia fonte / cadrà / con azzurre trasparenze /la sera...». Anche il secondo classificato; Carlo Onnis di Cagliari nella bella poesia Levigata dolcezza fa sua l'ansia della conoscenza d'amore con raffinate metafore. Monica Pavani di Ferrara si è classificata al terzo posto con una poesia senza titolo, ricca d'immagini e simbologie: «...Magica è la notte / in cui l'astro discende / a costola di terra...».
Si vorrebbe poter parlare di tutte le poesie finaliste, ma lo spazio è tiranno. Ogni poesia racchiusa in questa collana Le schegge d'oro ha una sua valenza e ben si colloca in quest'antologia che // Club degli autori propone per esaudire il desiderio del suo direttore Umberto Montefameglio di promuovere la cultura in più ampi spazi.
Impariamo a coltivare la forza vitale dell'anima attraverso la poesia e non saremo più soli.
1998-Antologia Premio Letterario “Marguerite Yurcenar 1997”- Ediz. Montedit
È figlia della nostra epoca fa poesia di sapore intimista che scavando nell'inconscio fa affiorare: desideri, ricordi, immagini che credevamo dimenticate, invece esplodono sulla carta bianca e ci lasciano stupiti, esausti come dopo una bufera: la quiete ci avvolge e noi ci abbandoniamo. Mi tornano alla mente i versi del grande poeta Giuseppe Ungaretti che nella poesia I fiumi mette in luce questa sensazione d'abbandono ai ricordi: «...Stamani mi sono disteso /in un'urna d'acqua / e come una reliquia / ho riposato». Il parlato confidenziale di ungarettiana memoria aleggia sui temi poetici dei nostri autori, allora ci sentiamo vicini a quanti si esprimono sperimentando il rapporto esistenziale con la natura e la società contemporanea. Basterebbe leggere i titoli delle poesie finaliste per rendersi conto della realtà appena accennata: La donna e il soie, i colori del vento, La casa dell'anima, Questa è l'ora dei pensieri, e così di seguito si ha la sensazione di percorrere itinerari sospinti dalla Musa che è un altro titolo. A metterli insieme si potrebbe far nascere un'altra poesia. E come per gioco, sapendo ascoltarne l'armonia, vedremo nascere altre poesie: magia della poesia! Presi come siamo dalle vicissitudini personali e globali della nostra società, ci lasciamo catturare dai sentimenti, dalle passioni e senza ricorrere ai simbolismi, alle metafore, ci appropriarne delle parole per gettarle sul foglio inerte e gridare così il nostro atavico bisogno d'amore. Ogni anno il concorso Marguerite Yourcenar assume una sua specificità ed è interessante andare a vedere i precedenti perché ci permette di fare un'analisi attenta del costume e dei cambiamenti che avvengono nella nostra bella Italia.
E un coro di voci che approda in questa Antologia. Voci diverse, correnti poetiche diverse, ma tutte unite da un comune denominatore: il desiderio di colloquiare, di sentirsi parte tangibile del nostro tempo per esprimere in versi, le urgenze che premono in noi: Amici in Poesia.
1999-Antologia Premio Letterario “Marguerite Yurcenar 1998”- Ediz. Montedit
La parola racchiusa nel verso è il sigillo con il quale la mente dell'uomo esplicita il pensiero e lo depone sul foglio bianco. Le immagini, i simboli, gli echi della memoria giocano in una consonanza di suoni per dar vita all'immaginario creativo a cui il poeta attinge: è la parola che nasce e crea il verso.
Diverse stagioni si alternano nelle poesie di questa sesta edizione del Premio Marguerite Yourcenar, voci nuove e lontane richiamano alla mente i valori etici della poesia dove all'amore si contrappone il dolore; alla vita la morte. La fede solleva l'uomo e lo sostiene nella ricerca, nel bisogno di raccontarsi, di esprimersi in un suo linguaggio personale ed è bello ascoltare questo coro di voci che appartenendo ad una moltitudine dì poeti sparsi nella nostra bella penisola e non solo, ci rende fattibile un pronto contatto culturale altrimenti impensabile. Tutto ciò che rende possibile il superamento di barriere ideologiche, di appartenenza a ceti diversi, è strumento di crescita e fonte di meditazione per chiunque ami la vita, il bene e il bello in contrapposizione alla sua negazione. La poesia unisce gli uomini e stimola il pensiero positivo della ricerca che arricchisce il linguaggio universale della medesima. «La capacità di cogliere e di esprimere dal vivo gli stati d'animo fa il poeta» così diceva Qoethe. Quest'antologia lo testimonia ampiamente.
2001-Antologia Premio Letterario “Marguerite Yurcenar 2000”- Ediz. Montedit
L'evento che si esplicita in un concorso di poesia, pare sempre già avvenuto eppure è sempre in divenire: suscita stupore e perenne attesa. Ogni volta è un'immersione totale nell'anima del poeta che ci partecipa i suoi intendimenti, le sue ansie racchiusi nei versi, e ce li consegna demandando a noi di farci interpreti di una metamorfosi che si esplicita nel vivere quotidiano. Nel Premio Marguerite Yourcenar 2000 si evidenzia una selezione tematica notevole, lo sforzo di partecipare i «bisogni» dell'umanità; la Vita stessa che costruisce il tessuto dove si addensa la trama di una realtà generazionale che chiede di essere ascoltata. Ogni testo di questa edizione meriterebbe di essere commentato, ma poiché questo non è possibile, vorrei soffermarmi almeno su taluni e non importa la classifica perché questa è in riferimento al sistema di autovotazione tra i dodici finalisti. ...Ascoltalo il silenzio/mentre sussurra nel cuore/parole mai ascoltate/ tradotte da primordiali emozioni... (da Silenziosi venti dell'estri Stefano Valeri) è un invito ad approfondire i nostri sentimenti, le nostre emozioni, a non fermarsi alla superficie, ma bensì a «grattare» sotto la scorza che resiste sotto il morso della propria soddisfazione. E questo è un invito che ritroviamo anche da altre parti, in altri testi e ciò ci conforta perché è segno che l'evoluzione del pensiero si fa sempre più pressante. La dolce tenerezza di un amore ci viene incontro nella poesia Veti di Denis la Commara Presi la tua mano nella mia mano/mentre l'allodola cantava i sentieri di sempre... Hai mai pianto l'amore per celebrarlo? Nel mistero della Pasqua un destino tragico si compie, ma il poeta fa suo l'urlo di un gabbiano e scioglie così le ultime resistenze a fronte del mistero che la vita medesima c'impone. È questo il messaggio della poesia di Marisa Elia. La ricerca del nostro vivere, le motivazione per cui ogni giorno torniamo a sperare è il leit-motiv della poesia E disse dì Delio Carnevali e proprio qui che la nostra storia di uomini ci appare come un continuo travaglio. Il tempo è fecondo nelle attese e si stempera nell'immagine che ogni di noi porta dentro. In questo tempo di attesa mi piace ricordare una frase di Marguerite Yourcenar nel suo libro Alexis ... Vinsi. A forza di pietose cadute e di più pietose vittorie, giunsi a vivere un intero anno come avrei voluto vivere tutta la vita.
2002-Antologia Premio Letterario “Marguerite Yurcenar 2001”- Ediz. Montedit
Le antiche strade della poesia sono lastricate di ricordi nati e vissuti sull'onda dell'emozione. Un appuntamento ricco d'emozione è senz'altro quello che ci ha riservato questa nona edizione del Premio Marguerite Yourcenar 2001 vinta da Simonetta Conti con la poesia Lacrime di piombo, dove la poetessa riesce ad esprimere i propri sentimenti in una tragedia come quella di Dachau senza cadere nella retorica, ma bensì sostenuta e partecipe dell'evento con afflato veramente poetico. Diceva Qoethe: «La vera poesia è riconoscibile dal fatto che ha potere liberatorio. La vera poesia ha capacità di liberarci, come un Vangelo laico, dai gravami terreni che ci opprimono donandoci serenità interiore e benessere esterno». Anche nella seconda classificata Malie di Adriana Assini ritroviamo queste immagini e il fascino descrittivo: «...È il calice di un fiore che ha preso la mia voce...». Tutto, in quest'edizione del Premio ci induce alla riflessione perché dai versi pervenuti traspare una volontà di fede al di sopra degli accadimenti terreni e ai dolori che questi inevitabilmente ci procurano e a cui non possiamo sottrarci. Il mistero delia fede ci accompagna a volte in maniera orizzontale e qui ci riferiamo alla poesia di Francesco Paolini dedicata al padre, ma potremmo altresì dirlo anche degli altri perché dove la «natura» si fa madre ecco il poeta che l'acquisisce nel verso che diviene riflessione intima e scambievole, in un colloquio intimo che è Confessione d'amore.
Ogni Antologia è un percorso di accadimenti, respiri, cronache, rivissute con slancio e generosità come solo i poeti riescono a rendere, perché è giusto che ogni poeta mantenga il suo messaggio nel testo che è un dono dell'anima.