Maria Organtini


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Poesie

Le opere Poetiche > 1985-La leggenda dell'ambra - Ediz. Laboratorio delle Arti

I desideri celati

Tuttavia, cerco il coraggio per parlare

dei desideri celati
come finestre chiuse da
ingranaggi arrugginiti:
anelli incastrati giorno
dopo giorno nel languore
di estati dimenticate,
per esempio.

Le parole, diventano giganti
montagne dove mi perdo,
mentre guardo la tua
immagine che sorride
nella cornice d'argento,
e il vissuto ha vaghi indizi.


La bella signora
(dalla leggenda di Monza)

Galoppa ardito il baio
sui prati verdi della Brianza
e la bella Signora libera
l'estro in immagini
concepite nel sogno sensitivo.

Una bianca colomba si innalza
dalla luce dell'Aurora iridata,
vibrante nell'infinito della storia.

La bella Signora, vaga
nomade per la terra longobarda
nelle diseguali stagioni del pathos.

Sempre più nitido un cerchio
appare, pieno di luce
e di splendore, centri lucenti.

I sussurri del vento vivace
flautano nenie gentili
e il cuore sobbalza
sotto le regali vesti:

Trono di amore e benedizioni
dove la luce incontra lo Spirito.

Si posa tenera la colomba,
fende la terra ubertosa
e genera una città: Monza!
luogo di monologhi e del possibile
tra evento e polvere, o fiabe dolorose.


Acqua sorgiva

Ho percorso ardui
sentieri
ho bevuto a fonti
salate
per raggiungerti.

Mille volte e ancora
mille
i venti hanno sferzato
il mio volto
e le tracce rimaste
impresse
segnano le ère
del mio animo.

Ora ti guardo
e negli occhi
trovo l'antica, tenera
fiamma d'amore.
E ...acqua sorgiva
torna a zampillare
nella dura roccia...


Ponte dei leoni

II vecchio ponte
giace addomentato
e il ruggito dei suoi
leoni di pietra
non porta più l'eco
degli innamorati
che sognavano l'incontro
vicino all'acqua chiara.
Ormai stanca, carica
di umori neri, raccolti
peregrinando per la Brianza;
quest'acqua borbotta
come una vecchia sdentata
e lascia fluire la schiuma
della sua rabbia impotente.
Mentre i leoni hanno lacrime
di fuliggine negli occhi stanchi
(e l'anima di pietra).


Piazza Duomo

Signora semplice e deliziosa
accoglie il passante con festosa
gioia nel batter d'ali dei suoi piccioni.

Semplicità di un tempo religioso,
greve nei ricordi di un fausto passato
che si concede all'immagine storica
come «oasi» beata nella città amorosa.

Il breve perimetro, a cornice
dell'Antico Tempio, testimonia
il valore di umane presenze,
una solenne santità (nelle lacerazioni).


Uomini e ulivi

Vagabondo dall'Essere
percorro strade e sentieri
sconosciuti.
Fra sterpaglie - arse -
scorgo l'impronta
dell'umano destino
narrato nei nodi
aggrovigliati degli ulivi.
Con mani di bimbo
accarezzo quelle asprezze.
Con forza d'uomo
sciolgo i veli
che nascondono
il volto delle anime
mentre affondano le radici
nella terra bruciata
di Sicilia.
Nel cielo azzurro
libero il mio canto
di lode al Signore delle estasi!









La monaca

Qui i passi furtivi,

l'ampia sottana
e i muri bianchi
appena sfiorati,
dove rimbalzano
gli echi dei rosari
recitati a bassa
voce, cantinelante.
Giaculatorie di vita
sfilano i giorni
dal calendario.
Due frammenti di ciclo
attorniati da candide
nuvole di tulle
confondono l'ovale
perfetto, dove un fiore
carnoso segna il destino
di una donna: «LA MONACA»
dentro la sua selva d'amore!


L’ombra del dubbio

Velata, appare l'ombra
frammista a petali
evanescenti nell'afa.
Sale l'ansia del dubbio,
s'insinua melliflua:
non resisto!
I pensieri aggrovigliati
si aggirano nella mente
come ombra in cerca
dell'immagine più esatta.
Cerco intorno a me
specchi concavi
in cui riflettere
il sembiante privato.
Caro ricordo, ascoso
nella mia mente,
dove mi trastullo
come un bimbo, nella
pozzanghera d'acqua.
Vederti in sogno
sarebbe ristoro per l'anima
che genuflessa prega
in un bagliore di luce.
Eppure, il conforto
mi è fratello nei ricordi.
I segni tangibili, impressi
sul mio corpo, parlano
di impronte indelebili.
Dunque, io vaneggio?


Foresta nella notte

Mi serve una penna

per colmare il silenzio
delle mie notti inquiete
mentre attendo il sonno.
I fantasmi si rincorrono
liberi, nella mia mente.
Frantumo il giogo,
rinasco.
Ancestrali paure
mi attanagliano l'anima:
bambina che teme l'illusione
e spera di spegnere il faro
con una lacrima ritrovata
nascosta in fondo al cuore.
Non più obblighi ma amore
chiederò domani al futuro.
Questa notte danzerò per te
sulle ali della fantasia
aspettando l'alba (e gl'incendi).

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